La storia della Parrocchia di San Tarcisio
Il giorno 10 aprile 1927, la domenica delle Palme, viene aperta al culto pubblico la prima Chiesetta dedicata al Martire romano della Eucaristia San Tarcisio tra via Palazzolo e via Galloro. I Frati di Via Merulana vengono a celebrarvi la Messa nei giorni di festa. Prima che sorgesse questa chiesetta la località del Quarto Miglio era quasi sconosciuta e abbandonata.
Tra l'Uva di Roma (Villa Malaguti) e l'Appia Pignatelli (Villa Parini) esisteva una piccola cooperativa di casette ad un piano con terrazzo: erano queste a dare l'impressione che il territorio fosse abitato. È sempre intorno a questa data (1927) che risale, anche la costruzione di baracche di legno adibite a scuole elementari dall'Ente Scuola Rurale. Nel 1930, la bonifica dell'Agro Romano interessò la zona dell'Oliveto, come attesta l'iscrizione posta nella Casa Cantoniera in via Appia Pignatelli.
Nasce la "Borgata di San Tarcisio"
Nel 1932 gli abitanti di questa zona ebbero una gradita sorpresa: il Governatore di Roma denominava questa località 'Borgata di San Tarcisio'. Quando nel 1933, P. Leonardo Bello fu eletto ministro generale dei frati minori, accettò volentieri la proposta del Vicariato di erigere una Parrocchia in una lunga fascia di territorio adiacente la via Appia, nonostante la povertà assoluta, i pochi mezzi e la mancanza di locali per le celebrazioni. Il territorio della parrocchia è vasto, siamo nel 1935, le famiglie sono 349 e formano una popolazione di 1558 persone. Con il sorgere della Parrocchia la gente diviene "popolo", nascono i primi interessi sociali, si organizza e mette a fuoco i propri problemi. Sono infatti le feste religiose che radunano le persone.
L'annuncio della nascita della nuova Chiesa dedicata a San Tarcisio
La costruzione di una Chiesa viene annunciata in un bollettino intitolato "Vita Parrocchiale" nel 1938: "Come sapete, una nuova Chiesa si dovrà costruire in Roma, dedicata al piccolo fanciullo romano San Tarcisio. Sorgerà al IV Miglio sulla via Appia Nuova, poco lungi dai pressi del suo martirio. La Chiesa volgerà il fronte nella direzione di Oriente, verso i luoghi santi lontani, verso il Santo Sepolcro, quasi a trovarsi nella via radiosa delle fede che di là emanò". Porta la data del 14 marzo 1938 un resoconto di una visita alla Parrocchia: "... è una parrocchia poverissima, di circa 2000 anime, sparse in territorio di compagna e collina di 6-7 Kmq circa.
Non ha un vero centro, ma due gruppi di case staccate l'una dalle altre un kilometro circa e poi dei casolari sparsi qua e là con una popolazione sempre fluttuante di braccianti, operai e sfrattati... Moltissimo vi è da fare nello spirituale e tutto nel materiale. Tolta la strada provinciale, non vi sono ancora strade, non vi è medico, farmacia..." . Chi scrisse queste testimonianze ricevette l'incarico di Parroco neanche un mese dopo e si interessò "anima e corpo" per la costruzione della Chiesa. Era Padre Ezechiele De Rossi, primo parroco a cui oggi è intitolata la grande sala del nostro oratorio.
I primi passi della nuova Parrocchia di San Tarcisio
Nella ridente e panoramica località di IV Miglio Appio, nella periferia a sud-est di Roma, verso i Colli Albani, non lungi dall'Appia Antica, la "regina viarum", è sorta, in questi ultimi mesi, quasi per incanto, la Parrocchia, dedicata al caro giovinetto romano, "San Tarcisio Martire". A questa notizia apparsa nel Bollettino Parrocchiale del 13 giugno 1939, fecero eco molti giornali. La storia poi continua, e un lungo elenco di iniziative tende a rendere la vita degli abitanti, piccoli e grandi, sempre più umana. Viene aperto un asilo infantile, si dona minestra e frutta, si costruiscono ponticelli e passerelle, si sta vicino a tutti durante la guerra che porta con sé episodi tragici e disperati....
E' necessario poi incontrarsi per risollevarsi da tale flagello. Nell'immediato dopoguerra, il Comitato di Borgata costituito sotto la direzione del Parroco, si occupa degli innumerevoli bisogni della "zona periferica Appia, che comprende un territorio vastissimo, da via dell'Almone alle Capannelle di Marino, racchiudendo in sé le Borgate di IV Miglio, Statuario, Capannelle, Tor di Mezza Via, Acquasanta, Tor Fiscale e Cecilia Metella, tutte facente parte della Parrocchia di S. Tarcisio".
Occorrono le scuole, bisogna migliorare le strade, si organizzano colonie estive, cucine popolari, i mezzi di trasporto pubblico e le comunicazioni telefoniche, viene installata una fontanella pubblica in via Annia Regilla, si prepara il campo sportivo, prende forma l'Oratorio...".
Il dopoguerra e la rinascita di Quarto Miglio
Il dopoguerra è il momento della rinascita, anche per la borgata di IV Miglio e nel 1951 così viene descritta la trasformazione in atto: "La nostra zona va di giorno in giorno crescendo di case e di popolazione. L'edilizia è in pieno sviluppo. Gli orti e i prati scompaiono per dare luogo a palazzine. Si vedono qua e là nuove strade con lavori di sistemazione in corso, fogne, luce ecc. Si aprono quasi di continuo botteghe, bar, aziende di questo o quel genere di lavoro.
Tutto è in movimento. Anche i servizi pubblici: tram, autobus, posta, scuola, mercato ecc. vedono aumentare ogni giorno di più il personale onde andare incontro ai crescenti bisogni dei sempre più numerosi cittadini. Il continuo andirivieni di gente con auto, camion, e altri mezzi privati e pubblici, per commerciare, lavorare... dice chiaramente che in zona vi è un fermento di vita. Quarto Miglio si incammina a diventare un quartiere di Roma, un vero e grande quartiere residenziale".
Nel 1952 il Parroco scrive nel Bollettino: "La Parrocchia, che contava, fino a qualche anno fa, qualche migliaio di persone, oggi vede il suo numero più che quintuplicato, ed è in continuo aumento. Gente venuta qui da ogni parte, delle più disparate professioni, arti, mestieri, abitudini, uniti alla comune necessità di vivere, dimora nel territorio che va dall'Acquedotto Claudio ai Pini dell'Appia Antica".
"A suo modo sorge San Tarcisio con molti problemi e molte necessità": sotto questo titolo un giornale del tempo (Il Popolo 21.8.52), descriveva la fretta con cui si sviluppava il quartiere. La scelta del luogo era giustificata dagli affitti accessibili e dalla vicinanza alla città.
Le prime scuole di Quarto Miglio
Gli anni ’50 vedono finalmente il nascere delle scuole: le prime scuole elementari sorgono in via Galloro, nel dopoguerra. Già ai primi di ottobre 1944 il Parroco espone, con lettera al Sindaco di Roma, la necessità dell'apertura della scuola a IV Miglio. Il ventisette maggio 1950 giunge la notizia che il Comune ha stanziato cinquanta milioni per le scuole elementari, che a settembre dell'anno dopo sono ancora nei desideri della popolazione, come apprendiamo da un articolo apparso sul "Quotidiano" il giorno 16.
Finalmente il 14 marzo 1953 si pone la prima pietra per la scuola elementare, che sorgerà all'angolo fra la via e il vicolo S. Tarcisio. E' inaugurata sabato 16 gennaio 1954 tra le Personalità dell’epoca. Ricordiamo che il 31 ottobre 1960, dopo tanto lavoro diplomatico di P. Nicolò, del Parroco, sono benedette le aule della Scuola Commerciale, sita in via Servilio Quarto.
Arrivano gli autobus!
Il 1 gennaio 1951 ha inizio il servizio dell'autobus (S. Giovanni - S. Tarcisio - Statuario) gestito dalla società parastatale S.T.E.F.E.R. Alleggerirà le corse del tram di Capannelle, che percorre il tragitto Capannelle - Stazione Termini. Le fermate sono davanti al negozio alimentare Nicolini, Appia Pignatelli e Statuario. Il 18 febbraio il percorso dell'autobus è prolungato fino a P.zza Vittorio.