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ROSARIO 19 MARZO PAPA FRANCESCO - "Io vi accompagnerò". Con queste parole, Papa Francesco ha voluto confermare la sua partecipazione spirituale alla preghiera mariana indetta dalla Chiesa italiana, che invita a recitare in casa il Rosario nel giorno di San Giuseppe. Il rosario sarà trasmesso in diretta alle 21 di oggi su Tv2000.

Papa Francesco invita a partecipare al rosario delle ore 21 di oggi

"Faccio mio l’appello dei Vescovi italiani che in questa emergenza sanitaria hanno promosso un momento di preghiera per tutto il Paese. Ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa: tutti uniti spiritualmente nella recita del Rosario, con i Misteri della luce. Io vi accompagnerò da qui. Al volto luminoso e trasfigurato di Gesù Cristo e al suo Cuore ci conduce Maria, Madre di Dio, salute degli infermi, alla quale ci rivolgiamo con la preghiera del Rosario, sotto lo sguardo amorevole di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e delle nostre famiglie. E gli chiediamo che custodisca in modo speciale la nostra famiglia, le nostre famiglie, in particolare gli ammalati e le persone che stanno prendendosi cura degli ammalati: i medici, gli infermieri, le infermiere, i volontari, che rischiano la vita in questo servizio".

Il comunicato della CEI, sul rosario nel giorno di San Giuseppe

"In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa”.

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PROTEZIONE CIVILE BOLLETTINO CORONAVIRUS - Questo il bollettino del 18 marzo 2020, ore 18:00, emanato dalla Protezione Civile sui dati aggiornati riguardanti il Coronavirus in Italia.

Coronavirus, il bollettino ufficiale della Protezione Civile sui contagiati e deceduti in Italia

"Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 28.710 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 35.713 i casi totali".

Il dettaglio dei casi positivi, regione per regione

"Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 12.266 in Lombardia, 3.915 in Emilia-Romagna, 2.953 in Veneto, 2.187 in Piemonte, 1.476 nelle Marche, 1.291 in Toscana, 744 in Liguria, 650 nel Lazio, 423 in Campania*, 416 in Friuli Venezia Giulia, 436 nella Provincia autonoma di Trento, 366 nella Provincia autonoma di Bolzano, 362 in Puglia, 267 in Sicilia, 249 in Abruzzo, 241 in Umbria, 162 in Valle d’Aosta, 132 in Sardegna, 126 in Calabria, 21 in Molise e 27 in Basilicata".

Coronavirus, guariti e deceduti in Italia

"Sono 4.025 le persone guarite. I deceduti sono 2.978, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso".

PAPA FRANCESCO ANGELUS 15 MARZO - Questo è il messaggio di Papa Francesco, riportato nel bollettino quotidiano, pronunciate dopo l'Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano.

Il messaggio di Papa Francesco dopo l'Angelus

"Cari fratelli e sorelle, in questi giorni Piazza San Pietro è chiusa, perciò il mio saluto si rivolge direttamente a voi che siete collegati attraverso i mezzi di comunicazione. In questa situazione di pandemia, nella quale ci troviamo a vivere più o meno isolati, siamo invitati a riscoprire e approfondire il valore della comunione che unisce tutti i membri della Chiesa. Uniti a Cristo non siamo mai soli, ma formiamo un unico Corpo, di cui Lui è il Capo. È un’unione che si alimenta con la preghiera, e anche con la comunione spirituale all’Eucaristia, una pratica molto raccomandata quando non è possibile ricevere il Sacramento. Questo lo dico per tutti, specialmente per le persone che vivono sole. Rinnovo la mia vicinanza a tutti i malati e a coloro che li curano. Come pure ai tanti operatori e volontari che aiutano le persone che non possono uscire di casa, e a quanti vanno incontro ai bisogni dei più poveri e dei senza dimora. Grazie tante per tutto lo sforzo che ognuno di voi fa per aiutare in questo momento tanto duro. Che il Signore vi benedica, la Madonna vi custodisca; e per favore non dimenticatevi di pregare per me. Buona domenica e buon pranzo! Grazie".

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PRIMA LETTURA
Dal libro dell'Èsodo (Es 17,3-7)

In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d'Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va'! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d'Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Dal Sal 94 (95)

R. Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere». R.

SECONDA LETTURA
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 5,1-2.5-8)

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

Parola di Dio

VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4, 5-15.19b-26.39a.40-42)

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?».
I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Parola del Signore

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UFFICIALE APERTURA CHIESE PARROCCHIALI ROMA – Dopo il decreto emanato il 12 marzo 2020, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha disposto una riapertura delle SOLE CHIESE PARROCCHIALI. Restano chiuse, invece, le Chiese non parrocchiali fino al 3 aprile 2020.

UFFICIALE, riaperte le Chiese parrocchiali: il decreto del cardinale vicario Angelo De Donatis

In relazione al Decreto Prot. n. 468/20, da me emanato ieri, 12 marzo 2020, si rende opportuno precisare e – nella misura del necessario modificare – quanto esposto nel n. 1 della parte dispositiva del medesimo.
La Chiesa di Roma, in piena comunione con il suo Vescovo, Supremo Pastore della Chiesa Universale, è consapevole del significato simbolico della decisione presa col predetto Decreto. L’infezione da Coronavirus si sta diffondendo in maniera esponenziale: in pochissimi giorni il numero dei contagiati è raddoppiato, e di questo passo non è difficile prevedere che in pochissimo tempo raggiunga l’ordine delle decine di migliaia di persone solo in Italia. È evidente il rischio di collasso delle strutture sanitarie, già ventilato da molti, soprattutto per la sproporzione tra le risorse di terapia intensiva disponibili e il crescente numero di malati. Potrebbe essere coinvolto un numero ancor più elevato di persone, soprattutto anziani e soggetti vulnerabili. Possiamo arginare questa tragica eventualità solo applicando misure per frenare il contagio e permettendo al SSN di riorganizzarsi. Gli italiani crescono nella consapevolezza che dietro l’invito di non uscire di casa c’è un’esigenza improcrastinabile di tutelare il bene comune.
Tuttavia, ogni provvedimento cautelare ecclesiale deve tener conto non soltanto del bene comune della società civile, ma anche di quel bene unico e prezioso che è la fede, soprattutto quella dei più piccoli.
Il Decreto Prot. N. 468/20 viene pertanto modificato, ponendo in capo ai sacerdoti e a tutti i fedeli la responsabilità ultima dell’ingresso nei luoghi di culto, in modo tale da non esporre ad alcun pericolo di contagio la popolazione e nel contempo evitare il segno dell’interdizione fisica dell’accesso al luogo di culto attraverso la chiusura del medesimo, la quale potrebbe creare disorientamento e maggior senso di insicurezza.
In particolare

SI DISPONE
Che il n. 1 del Decreto prot. 468/20 del 12 marzo u.s. venga così modificato:

1. Si esortano i fedeli, fino a venerdì 3 aprile p. v. ad attenersi con matura coscienza e con senso di responsabilità alle direttive dei Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri di questi ultimi giorni, in particolare quelle del c.d. Decreto “#Io resto a casa#”. In conseguenza di questo sopra esposto, i fedeli sono dispensati dall’obbligo di soddisfare al precetto festivo (cf. cann. 1246-1248 C.I.C.). Rimangono chiuse all’accesso del pubblico le chiese non parrocchiali e più in generale gli edifici di culto di qualunque genere (cf. can. 1214 ss. C.I.C.); restano invece aperte le chiese parrocchiali e quelle che sono sedi di missioni con cura d’anime ed equiparate. Restano altresì accessibili gli oratori di comunità stabilmente costituite (religiose, monastiche, ecc. cf. can. 1223 C.I.C.), limitatamente alle medesime collettività che abitualmente ne usufruiscono in quanto in loco residenti e conviventi, con interdizione all’accesso dei fedeli che non sono membri stabili delle predette comunità.

La comunione ecclesiale che ci lega continuerà a sostenerci nel nostro sforzo quotidiano di reagire all’emergenza con rapidità, efficacia e autentico spirito di fede.

Vi benedico. Madonna del Divino Amore prega per noi!

Dato in Roma, alla sede del Vicariato nel Palazzo Apostolico Lateranense, il giorno 13 marzo A.D. 2020.

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